Ciao a tutti, desidero farvi leggere il testo di una canzone che scrissi parecchi anni fa. Non è particolarmente allegra, probabilmente perché sono i momenti di particolare intimismo quelli che mi spingono a scrivere.
GRANDI SPERANZE
Il cielo era nero e senza stelle,
e il sentiero proseguiva sempre dritto,
in mezzo a creature, mostri e fate,
in mezzo al buio più fitto.
La storia ci insegna che in quell'era
la luce non si conosceva,
ma al buio i fantasmi, le fate, i mostri
danzavan tranquilli e non li si vedeva.
- Il vento era più fresco,
- i passi meno pesanti,
- e non essendoci niente dietro
- era facile guardare avanti.
Il burlone scherzava sorridendo,
il pifferaio suonava canzoni tristi,
il sentiero proseguiva sempre dritto
in mezzo a paesaggi bui e mai visti.
Questo era il mondo che conoscevamo,
ma nessuno era davvero sveglio.
Quante le cose che non capivamo...
chi lo sa se era davvero meglio?
- Il vento era più fresco,
- i passi meno pesanti,
- e non essendoci niente dietro
- era facile guardare avanti.
Lipari, 26-27 agosto 1994
[Modificato da Borgil 03/09/2007 23:51]
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Voltato l'angolo forse ancor si trova
un ignoto portale o una strada nuova.
Spesso ho tirato oltre, ma chissà,
finalmente il giorno giungerà,
e sarò condotto dalla fortuna
a est del Sole, a ovest della Luna.