Guardate: altra pesante contestazione alla Cine in qualità di paese ospitante dei gochi. Qui si parla addirittura della profonda contradizione tra gli ideali olimpici e le scelte legate ai propri interessi.
I maggiori quotidiani statunitensi (noi l'abbiamo ritrovata nella pagine del Los Angeles Times e del Washington Post) ospitano oggi e domani una campagna pubblicitaria a piena pagina predisposta dalla Save the Darfur Coalition volta a illustrare i legami tra la Cina e la crisi del Darfur.
La campagna dipinge il contrasto tra l'alto profilo che la Repubblica Popolare Cinese sta mantenendo come paese ospitante delle Olimpiadi del 2008 e il ruolo controverso che lo stesso paese ha giocato supportando il Sudan.
Il contrasto è presentato visivamente con una immagine di uno starter che sta per sparare il colpo di pistola per la partenza di una gara di atletica e una immagine di un soldato africano, con un'arma semiautomatica e con intenti ostili. 'La Cina sta pubblicizzando il suo ruolo solo in una delle due situazioni' è lo slogan della campagna, mentre il testo recita: 'Il mondo sta diventando impaziente. Mentre la Cina si prepara ad ospitare le Olimpiadi del 2008, i suoi fallimenti nel fermare il genocidio in Darfur ad opera del governo sudanese rimangono vergognosamente inaccettabili. La Cina, principale sponsor diplomatico del Sudan, maggior fornitore di armi e maggior partner commerciale, ha più potere di qualsiasi altra nazione per convincere il Sudan a fermare il bagno di sangue e ad accettare le missioni di pace ONU. Eppure, la Cina continua a rafforzare i suoi legami economici e militari con il Sudan. Quanti dovranno ancora morire in Darfur prima che la Cina intervenga a fermare il genocidio?'