00 16/08/2009 01:25
Intervista a Giuliana Aor in relazione alla gara di Francesca:
GIORGIO VIBERTI
ROMA
La Cagnotto prima della finale individuale da 3 metri era nervosissima. Giuliana Aor, lei che allena e conosce da sempre la Dallapè, ci dica: Francesca è stata più fredda prima di quella dai tre metri sincro?
«Macché. Non ha dormito per tutta la notte e anche io sentivo terribilmente la gara. Però Francesca ha una bella testa, ero certa che avrebbe fatto bene».

Fu lei a scoprirla e convincerla a provare con i tuffi?
«Sì, certo. Francesca aveva appena 6 anni e aveva iniziato da poco un corso di nuoto, ma non ne voleva sapere. Vidi che però aveva coraggio e si tuffava dal bordo. Così le feci provare dal trampolino. Incredibile: si tuffò senza problemi, anche se non sapeva nuotare. Ce l’aveva nel sangue».

Pregi e difetti?
«E’ una ragazza estrosa e generosa, che sopporta bene tanti sacrifici. Ma è anche testona e ogni tanto bisticciamo perché non sempre accetta benevolmente i miei consigli».

Oro europeo a Torino e argento iridato qui a Roma: che cosa è successo in questo fantastico 2009?
«Ha raccolto i frutti di un lavoro enorme, anche se noi a Trento come Tania a Bolzano abbiamo sempre problemi di impianti e di spazi acqua».

Ma tra Francesca e Tania chi domina davvero sull’altra?
«Nessuna delle due. Sono molto simili, ma anche complementari nelle poche differenze. Curiosamente i tuffi più graditi all’una sono invece indigesti all’altra. Ed è lì che diventa preziosa la loro amicizia, perché si danno sempre una mano a vicenda».