Forum ufficiale di Tania Cagnotto Il forum dedicato alla grande campionessa italiana!

I MONDIALI DI TANIA!

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    perla87
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    Registrato il: 16/05/2007
    00 27/08/2009 20:46
    tranqui ely.....rassegna finalmente finita.....sembrava un lavoro interminabile!!!!! [SM=x1638836]
    "..15/12/07...Tania:Ovvio che vi do il permesso!!"....SITO UFFICIALE....
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    !ely82!
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    Registrato il: 04/05/2007
    00 27/09/2009 23:53
    Dal Corriere Canadese, 6 Agosto 2009, Filippo Cioni
    TORONTO - Salti, capriole,rimbalzi dal suo dondolo celeste e poi giù, a capofitto, a vedere il mondo com’è. A trovare una volta atterrati la risposta del volo, a scoprire se quel che si è fatto in cielo merita gloria anche in acqua. Ecco, Tania Cagnotto è una di quelle
    che tra nuvole e piscina la gloria l’ha trovata davvero. Salti, capriole, rimbalzi dal suo dondolo azzurro che a soli 25 anni hanno fatto di lei una delle tuffatrici più forti al mondo, la più forte di sempre in Italia.Le ali gliele hanno messe papà Giorgio e mamma Carmen, angeli in volo negli anni ’70, le hanno insegnato a volare
    e lei, da allora, non si è più fermata. Titoli su titoli in carriera,
    prima donna italiana ad aver vinto una medaglia mondiale (il bronzo di Montreal del 2005 dal trampolino da 3 metri).Ogni anno ha conquistato qualcosa, è entrata nella storia e il 2009, come racconta al Corriere Canadese, è quello in cui «mi sono tolta più soddisfazioni
    e mi ha ripagato dei tanti sacrifici fatti». Tre ori agli Europei
    di Torino e altri due podii ai Mondiali di Roma, ancora freschi nella memoria di un’Italia incollata al televisore. Tania dalla Capitale è tornata con un bronzo (trampolino singolo da 3 metri) e un argento
    (nel sincro da 3 metri).

    Due gare sicuramente diverse.
    Nella prima ti sei detta
    molto emozionata, rimpiangi
    qualcosa?
    «Ero molto tesa, sentivo
    davvero tanta pressione su di
    me e non l’ho vissuta benissimo.
    Questo ha condizionato la
    mia prova e ho dovuto faticare
    per gestire le emozioni e fare
    una gara costante, senza commettere
    errori gravi. Avrei potuto
    conquistare l’argento, ma
    va bene lo stesso».
    Argento che è andato alla
    canadese Heymans. Una bella
    rivelazione, no?
    «Sapevo che era una delle
    mie principali rivali per cui
    non è stata una sorpresa. È stata
    bravissima e le faccio i miei
    complimenti».
    Parliamo, invece, del sincro
    con Francesca Dallapè.
    Siete entrate nella storia e
    tu hai ottenuto
    il primo argento
    mondiale
    in carriera.
    È il podio più
    bello?
    «Vincere in
    coppia è sempre
    bello, qualcosa
    di speciale.
    Condividi
    tutte le emozioni
    dalla tensione alla gioia finale.
    Posso dire che è stato decisamente
    uno dei momenti più
    emozionanti della mia vita».
    Come avete vissuto l'attesa
    di quella finale? E cosa
    pensi della tua collega azzurra?
    «L’abbiamo vissuta nel giusto
    modo, con la giusta tensione
    ma allo stesso tempo con
    la determinazione necessaria.
    Francesca è una ragazza splendida,
    con lei mi trovo bene sia
    dal trampolino sia nella vita
    privata».
    Roma ti ha accolta come
    una beniamina, ti senti orgogliosa
    di questo?
    Come hai
    festeggiato il
    Mondiale?
    «Certo, mi
    fa molto piacere
    anche se tutto
    questo calore
    mi ha frastornata
    perché non
    ci sono abituata.
    Il Mondiale
    l’ho festeggiato con Francesca
    e i miei amici ballando in
    un locale di Roma. Dopo tanti
    sacrifici un po’ di divertimento
    ci sta…».
    Come atleta, quale ritiene
    sia il tuo pregio migliore?
    Quale il difetto? È vero che
    si ti fai aiutare da uno psicologo?
    «Come atleta la mia qualità
    migliore è la forza, l’esplosività
    che ho nelle gambe ereditata
    dal papà, il difetto è forse
    il fatto che in alcune circostanze
    sono un po’ troppo emotiva.
    A tal proposito usufruisco dei
    consigli di uno psicologo dello
    sport che mi
    aiuta a prepararmi
    bene a livello
    mentale».
    I tuffi cosa
    ti hanno insegnato?
    «Che basta
    un niente, una
    piccola disattenzione,
    una
    piccola leggerezza
    per buttare all’aria un anno
    di lavoro».
    Quali sono quelli che preferisci
    eseguire? Al Mondiale
    quale ti ha soddisfatta di
    più?
    «Il doppio e mezzo rovesciato
    carpiato è il mio preferito
    e in genere lo tengo per ultimo
    sperando di chiudere in
    bellezza. Il più bello del Mondiale
    è stato l’ultimo eseguito
    con Francesca (doppio e
    mezzo ritornato carpiato, ndr),
    che è valso l’argento. Davvero
    un tuffo da ricordare soprattutto
    per quello che ha rappresentato
    ».
    Anche a Roma non ti sei
    impegnata nella piattaforma
    da 10 metri che in passato,
    agli Europei, ti ha regalato
    due ori, un argento e un
    bronzo. Hai definitivamente
    abbandonato la specialità?
    «Si, bisogna specializzarsi
    sempre di più e ho scelto di focalizzarmi
    soprattutto verso il
    trampolino da 3 metri. Per rimanere
    ad alti livelli è una
    scelta necessaria».
    Durante i Mondiali hai posto
    l'accento sui problemi legati
    alle strutture di allenamento
    in Italia. Resta questo
    il divario
    più grande tra
    Italia e Cina?
    Sarà possibile
    un giorno battere
    le cinesi,
    a Roma confermatesi
    leader?
    «Le cinesi
    sono fortissime
    e il gap che ci
    separa da loro non può essere
    ricondotto solamente al problema
    delle strutture d’allenamento.
    Però se avessimo impianti
    idonei magari un po’ ci potremmo
    avvicinare. Credo che
    per ora siano irraggiungibili,
    ma in futuro qualcosa potrebbe
    cambiare».
    Non temi mai che qualcuno
    bari? Anche nei tuffi c'è il
    doping?
    «Nei tuffi è difficile imbrogliare
    e questo è un aspetto positivo
    di questo sport. La pratica
    del doping è praticamente
    quasi inesistente nella nostra
    disciplina. Si deve far leva solo
    sulle proprie capacità, concentrazione
    e tanto allenamento».
    Cosa pensi, invece, del fenomeno
    in aumento dei baby
    tuffatori, come l’inglesino
    Daley che si è riconfermato.
    Pensi che l'età di chi pratica
    il vostro sport si stia abbassando
    troppo?
    «È vero, ci sono dei giovanissimi
    che stanno facendo
    cose straordinarie ma sinceramente
    non lo vedo come un
    problema, anzi ben venga per il
    mondo dei tuffi che si scoprino
    così tanti talenti giovani».
    Tu che sei la tuffatrice azzurra
    di sempre dicci la verità,
    in Italia si può diventare
    ricchi nel tuo sport?
    «Il mio è uno sport di nicchia
    ed il business non è nemmeno
    lontanamente paragonabile
    a quello di sport più famosi.
    Ma cerco di non pensarci,
    l’importante è essere sereni e
    felici. E io lo sono».
    Cosa vede nel futuro Tania
    Cagnotto?
    «Londra 2012… mi manca
    ancora una medaglia olimpica
    ».
    E invece se guardiamo il
    passato spunta anche la tua
    visita in Canada, a Montreal.
    Che ricordo hai di quel viaggio?
    «Si è trattato della mia prima
    medaglia raccolta in un
    Mondiale, è stata un’emozione
    davvero unica. Un dolce ricordo
    che porterò sempre con me.
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    Giovanni D L
    Post: 265
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    Registrato il: 02/08/2009
    00 28/09/2009 11:36
    [SM=x1950570]
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