"Le Olimpiadi sono molto di più che un semplice appuntamento sportivo. Attorno a loro ruota un vero mondo, che trova la sua ragione di esistere solo in attesa dei Giochi successivi. Un intero universo fatto di atleti, ma anche di allenatori, accompagnatori, medici - e persino stregoni - mossi tutti dal desiderio di esserci, oppure soffocati dal dolore dell'esclusione".
A chi vuole immergersi nell'atmosfera olimpica con un anno di anticipo o, semplicemente, a chi vuole leggere storie non convenzionali di sport, consigliamo il libro che Emanuela Audisio, la migliore giornalista sportiva italiana, ha dedicato qualche anno fa alle Olimpiadi: Tutti i cerchi del mondo.
Ventisei storie con l'usuale stile asciutto della Audisio, sulle orme dei grandi campioni e delle storie di personaggi sconosciuti dai mezzofondisti kenyani che corrono per il Qatar o per gli Emirati Arabi e per mille dollari al mese devono convertirsi all'Islam a Hamdiya Ahmed, una delle più grandi atlete irakene, che non poté mai partecipare alle Olimpiadi perché alle donne del suo paese era proibito allenarsi: è così finì per diventare bagnina e prendersi cura della piscina di Saddam Hussein. Da Michael Phelps al cestista Yao Ming, vero ambasciatore cinese negli Stati Uniti.
Le Olimpiadi "sono una storia d'amore lunga. Un fiume difficile da passare. Confronto, contatto con l'altro. Conoscenza. Dialogo costante con la fatica. Eccitazione, droga, dose. Se l'hai provata una volta, la rivuoi. Puoi succhiarla, spremerla, sfiorarla. Congelarla nel ricordo di una piccola, ma straordinaria stagione ogni quattro anni". (dalla prefazione di Tutti i cerchi del Mondo).